Vittorio Feltri elogia Giorgia Meloni, definendola una comunicatrice straordinaria e paragonandola ai grandi leader del passato.
Sul quotidiano IlGiornale.it, Vittorio Feltri ha risposto a una lettera inviata da un lettore, il signor Gerardo, che suggeriva a Giorgia Meloni di ignorare gli attacchi provenienti dall’opposizione, definendoli “insignificanti”. Il giornalista, tuttavia, ha offerto una visione opposta, elogiando la strategia comunicativa della premier.

Vittorio Feltri elogia Giorgia Meloni
Secondo Feltri, è fondamentale che il presidente del Consiglio risponda alle critiche per evitare accuse di arroganza o di mancato rispetto delle regole democratiche.
“Meloni replica secondo il suo stile comunicativo, rimanendo fedele a se stessa e dimostrando di essere la preferita dagli italiani”, ha affermato il giornalista, sottolineando l’importanza della sua capacità di parlare in modo semplice e diretto.
Per Feltri, la forza della premier risiede nella sua capacità di arrivare al pubblico con “immediatezza” e senza fronzoli, combinando espressioni dirette, riferimenti popolari e uno stile dialettico unico. Anche il suo intercalare romanesco è visto come un elemento distintivo che la rende più vicina alla gente comune.
Feltri paragona Meloni a Silvio Berlusconi, definendo entrambi leader capaci di suscitare emozioni e dominare la scena politica: “Penso, ad esempio, a Silvio Berlusconi, il cui stile ha fatto scuola e storia. Meloni possiede altresì presenza scenica”.
“Lei comunica pure quando resta muta, attraverso espressioni e gesti eloquenti” ha scritto Feltri, evidenziando l’efficacia del linguaggio non verbale della premier.
Le critiche all’opposizione
Nella sua risposta, Feltri non risparmia critiche ai leader dell’opposizione, come Elly Schlein e Giuseppe Conte. Definisce i loro discorsi “monotoni e ripetitivi” e sottolinea i tentativi falliti di emulare lo stile comunicativo della Meloni.
“Schlein, quando cerca di apparire popolana, risulta meno credibile che mai”, afferma Feltri, collegando il suo background “radical-chic” alla distanza percepita con i problemi delle periferie.
Quanto a Giuseppe Conte, Feltri lo accusa di cercare invano di mostrarsi come “l’avvocato del popolo”.
Feltri chiude con una considerazione sulla capacità comunicativa di Giorgia Meloni, che a suo avviso rappresenta un’arma fondamentale nella politica contemporanea.
Per il giornalista, l’eloquio incisivo della premier non solo la distingue, ma spaventa anche i suoi oppositori, consapevoli della loro inferiorità dialettica.